Archivio per sinistra alternativa

Per un nuovo inizio…

Posted in INIZIATIVE with tags , , , , , , , on luglio 14, 2009 by rifondatrastevere

Cari compagni e compagne,

la crisi sta mostrando una volta di più il volto di- struttivo del capitalismo e delle politiche liberiste. Parimenti mostra il fallimento delle politiche socialdemocratiche in tutta Europa e del centrosini- stra in Italia. Nella debolezza dell’opposizione e della sinistra, la crisi sociale si impasta con la crisi della politica, producendo guerre tra i poveri che si esprimono in separatezza dalla politica, in astensione, quando non in consenso alle destre razziste. Abbiamo quindi dinnanzi un compito tanto gran- de quanto necessario, quello di costruire una effi- cace opposizione sociale, politica e culturale, in grado di proporre e rendere credibile una uscita da sinistra dalla crisi, lungo una strada contrapposta alle ricette della destra e alternativa al liberismo temperato proposto dal centrosinistra. A tal fine è assolutamente necessario costruire un punto di riferimento politico della sinistra di alternativa, che abbia massa critica e programmi tali da risultare credibile per tutti coloro che stanno subendo e pagando la crisi e che si ponga l’obiettivo di aggregare tutte le forze politiche, sociali, culturali e morali che come noi sentono questa urgenza. Riteniamo che gli elementi fondanti di questo pro- cesso di aggregazione siano principalmente quattro: In primo luogo una rinnovata critica al capitalismo globalizzato e alla sua tendenza alla mercificazio- ne di ogni cosa e relazione sociale. Occorre rimettere al centro la lotta contro lo sfruttamento dei la- voratori e delle lavoratrici che in questi decenni ha assunto caratteristiche barbariche e completamen- te inaccettabili: dalla disoccupazione strutturale nel mezzogiorno alla precarizzazione del lavoro al- la sistematica compressione salariale il lavoro è tornato ad essere pura merce, variabile dipendente di un sistema che ha glorificato il profitto. Voglia- mo ripartire dal lavoro nella piena consapevolezza che la lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sul- l’uomo o si connette strettamente alla lotta dello sfruttamento dell’uomo sulla donna, dell’uomo sul- la natura oppure è incapace di proporre una usci- ta dallo stato di cose presente. Per questo per noi la lotta per la liberazione del lavoro si deve connette- re alla lotta contro la distruzione dell’ambiente, per i beni pubblici a partire dall’acqua e lo sviluppo di un consumo critico, alla lotta contro il sessismo e il patriarcato, per l’autodeterminazione degli indi- vidui e delle comunità. Questa critica radicale agli assetti capitalistici implica una battaglia rigorosa per mantenere scuola, istruzione, conoscenza, ri- cerca e in generale i saperi al riparo dalla privatiz- zazione e dalla mercificazione:la lotta per la scuo- la pubblica è dunque prioritaria. In secondo luogo una forte opposizione al sistema bipolare che rappresenta la forma istituzionale con cui il pensiero unico ha cercato di sancire l’espul- sione del tema dell’alternativa dalla politica. La bat- taglia contro il bipolarismo, che tende a produrre l’impermeabilità delle istituzioni nei confronti del conflitto, una alternanza tra simili e che nel concre- to del caso italiano è il contesto in cui è nato e cre- sciuto il berlusconismo, è per noi un punto centra- le. La costruzione di un movimento di massa per una uscita da sinistra dalla crisi ha quindi nella bat- taglia per il proporzionale, contro ogni tendenza autoritaria, contro le mafie e i loro intrecci con la politica, il suo corrispettivo sul piano istituzionale. In terzo luogo noi riteniamo che questo polo della sinistra di alternativa non possa essere costruito so- lo tra le forze politiche oggi esistenti ma debba coinvolgere a pieno titolo tutte le esperienze di si- nistra che si muovono al di fuori dei partiti. In que- sti anni larga parte di chi si è battuto a sinistra lo ha fatto al di fuori dei partiti e la possibilità di costrui- re una sinistra di alternativa degna di questo nome è possibile solo dentro una rinnovata critica della politica che veda una interlocuzione paritaria tra tutti i soggetti coinvolti. In quarto luogo noi pensiamo che la sinistra di al- ternativa sia pienamente nel solco della storia del movimento operaio, del movimento socialista e co- munista, del movimento femminista, GLBTQ e dei diritti civili, delle lotte ambientaliste, per la giusti- zia e la solidarietà, del movimento altermondiali- sta. Nella lotta per la giustizia e la libertà delle ge- nerazioni che ci hanno preceduto, combattuta sot- to le insegne delle bandiere rosse, della falce e del martello, noi riconosciamo la nostra storia e que- sta storia deve proseguire a partire da una rifonda- zione delle pratiche, delle teorie, delle forme orga- nizzative. La proposta che avanziamo trova la sua collocazio- ne politica naturale nel contesto di tutte le forze della sinistra europea che si collocano a sinistra delle socialdemocrazie e che hanno ottenuto signi- ficativi consensi nelle ultime elezioni europee, co- me in Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Olan- da e nei paesi nordici. In Italia la costruzione di un polo della sinistra di alternativa si rivela difficile sia per le divisioni a si- nistra, e per il rischio che esse si vengano ora cri- stallizzando, sia per la volontà delle forze politiche rappresentate in parlamento di imporre un sistema bipolare chiuso, attraverso meccanismi istituziona- li (clausole di sbarramento a tutti i livelli, discrimi- nazione dell’accesso al servizio televisivo e al finan- ziamento pubblico), che aggravano ulteriormente gli effetti di leggi elettorali che contrastano con il principio del pluralismo rappresentativo e con la garanzia del pari diritto dei cittadini alla partecipa- zione politica. Alla costruzione di un sistema bloc- cato, che assume i caratteri di un nuovo regime, Pd e IdV hanno mostrato di voler concorrere non me- no dei partiti di centrodestra. E’ necessario dunque un vero e proprio salto di qualità dell’iniziativa politica, ideale e sociale del- la sinistra di alternativa. Proponiamo pertanto di dar vita a una Federazio- ne unitaria che comprenda – oltre alle forze che hanno dato vita alla lista anticapitalista e comuni- sta – tutti i soggetti politici, i movimenti e le perso- ne che avvertono l’urgenza di affrontare insieme i compiti che ci sono davanti e che abbiamo prima indicato nelle linee generali. Riteniamo indispensabile che la Federazione che proponiamo introduca profonde innovazioni nel modo di fare politica, a partire dai rapporti tra in- carichi politici e incarichi istituzionali, per rico- struire una nuova etica pubblica, per consentire l’effettiva partecipazione di tutti gli aderenti alle de- cisioni e per ridare centralità alla pratica sociale. Vogliamo discutere nel modo più diffuso e aperto della nostra proposta unitaria e a tal fine proponia- mo quindi di vederci il 18 luglio alle ore 9,30 a Ro- ma al Centro Congressi di via Frentani.

Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto, Cesare Salvi, Vittorio Agnoletto, Margherita Hack, Lidia Menapace, Bruno Amoroso, Elio Bonfanti, Benedetta Buccellato, Elena Canali, Omar Sheikh Esahaq, Valerio Evangelisti, Barbara Fois, Haidi Giuliani, Rita Lavaggi, Maria Rita Lodi, Maria Rosaria Marella, Ibrahima Niane, Nicola Nicolosi, Gian Paolo Patta, Tonino Perna, Rossano Rossi, Nadia Sabato, Bassam Saleh, Raffaele K. Salinari, Laura Stochino, Ermanno Testa, Vauro, Mario Vegetti, Massimo Villone

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